come sfruttare al meglio i materiali cartacei riciclati

valorizzazione della nuova carta riciclata

I vantaggi derivanti dall'utilizzo di carta riciclata sono molteplici, e sono di natura sia ecologica che economica.

Carta da Macero - Valorizzazione
Uno stabilimento per la raccolta e la selezione della carta da macero a Sondrio Valtellina Bergamo Brescia Milano Valcamonica (Lombardia).

1. RISPARMIO DI ALBERI / MANCATO CONFERIMENTO IN DISCARICA

ALBERI
Il primo di tutti è sicuramente la riduzione del consumo di alberi per la produzione di paste per carta. Si pensi infatti che per produrre una tonnellata di carta ci vogliono da 2,0 a 2,5 tonnellate di legname (fonte CONAI) equivalenti al peso di 20 alberi di medie dimensioni.
A questi vantaggio ne va aggiunto un altro tipico del nostro paese. L'Italia è quasi totalmente dipendente dall'estero per gli approvvigionamenti di materia prima vergine (cellulosa ottenuta direttamente dagli alberi).

Un sempre maggiore ricorso alla carta da macero può quindi consentire l'eliminazione, o quanto meno la riduzione, di una causa di deficit della nostra bilancia commerciale. Ad oggi, solo il 41% della cellulosa utilizzata proviene da fibra di legno, il resto è fibra riciclata (50%) o d'altre colture, come paglia e bambù, riso, lino, cotone, seta, stracci, mais, luppolo, alghe ed altri materiali naturali.

Purtroppo però, solo il 70% delle fibre riciclate sono raccolte in Italia, la parte rimanente sono infatti importate da altri paesi.

Il tasso di raccolta italiano (carta recuperata/carta prodotta) è infatti uno dei più bassi a livello europeo, circa il 30% contro quasi il 60% di paesi come la Germania.

Negli ultimi anni si sono registrati sensibili miglioramenti, ed anche gli interventi a livello legislativo sono andati nella direzione di favorire ed incoraggiare sempre più il recupero e l'utilizzo di carta riciclata, ma c'è ancora molto da fare, soprattutto per creare la giusta mentalità in ogni consumatore, vale a dire in ogni potenziale "recuperatore" di carta.

Grazie alla particolare proprietà della cellulosa di poter essere utilizzata più volte per produrre carta, è possibile sostituire, per quasi tutti i tipi di fabbricazioni, le fibre vergini di cellulosa, derivanti direttamente dagli alberi, con fibre riciclate derivanti dalla carta recuperata.

DISCARICHE
Un altro aspetto positivo, spesso sottovalutato, è quello di consentire una riduzione consistente dei quantitativi di materiale da inviare in discarica, con conseguente vantaggio per lo smaltimento dei rifiuti. Basti pensare che i materiali cellulosici rappresentano tra il 25 ed il 30% dei rifiuti solidi urbani e tale quota è crescente.

Il riciclo nazionale, nell’anno 2002 è stato di oltre 5,194 milioni di tonnellate di materiali cellulosici di cui 4,937 milioni provenienti da raccolta differenziata, ha ridotto fortemente l'emergenza rifiuti nelle aree ove si era in passato manifestata. Ma come si è detto il tasso di raccolta italiano è uno dei più bassi in Europa.

Secondo Assocarta infatti, ogni anno vengono avviate alla discarica in Italia oltre 800mila tonnellate di quotidiani e periodici e circa 100mila di stampati, la cui raccolta fornirebbe altrettanta materia prima di qualità alle cartiere italiane.

2. ACQUA – ENERGIA ED EMSSIONI
Ma utilizzando carta da macero ci sono anche altri importanti vantaggi come la riduzione dei consumi energetici ed idrici. E' infatti stato calcolato che per certe tipologie di carta, ottenere la stessa quantità di prodotto finito partendo dal 100% di carta da macero, piuttosto che dall'albero, consente un considerevole risparmio del consumo d'acqua (fino all'80%) e del fabbisogno energetico (fino al 50%).

ACQUA – EMISSIONI
In tutte le fasi del processo di produzione della carta sono presenti grandi quantità di acqua. L'acqua scompare dal ciclo solo nell'ultima fase della fabbricazione, quando ormai il prodotto è finito. In ogni cartiera la gestione di questa importante risorsa non può ignorare una regola essenziale: più acqua si immetterà nel sistema, più aumenterà l'investimento necessario per gli impianti di depurazione.

Per questo è stata rivolta una grande attenzione alla razionalizzazione dei consumi dell'acqua con un notevole sviluppo del riciclo delle acque di processo (c.d. chiusura dei cicli); ciò ha portato come conseguenza ad una sensibile riduzione nei consumi d'acqua.

Gli stabilimenti migliori sono dotati di impianti di trattamento delle acque il cui dimensionamento è in stretta correlazione col tipo di carta prodotta e di materia prima utilizzata.

In media il valore di COD (in kg) emesso allo scarico su tonnellata carta prodotta è pari a 3,04 (dati settore anno 2002), il COD emesso dai depuratori di aziende attente ed all'avanguardia è in media di 1,6 –1,8 kg/t carta.

ENERGIA – EMISSIONI
Il processo produttivo della carta richiede l'impiego di grandi quantità di energia. Il settore cartario però risulta, in Italia, essere anche il terzo settore industriale per autoproduzione.

L'autoproduzione in genere avviene con impianti di cogenerazione di energia elettrica e vapore, alimentati a gas metano. L'energia elettrica è utilizzata per alimentare i macchinari e il vapore per asciugare la carta.

Alcune cartiere, con una centrale di cogenerazione, possono coprire buona parte dei propri fabbisogni energetici e il 100% del fabbisogno di vapore.

L'utilizzo di fibre vergini e secondarie nel processo produttivo cartario genera emissioni gassose prevalentemente contenenti vapore (c.d. "fumane", più visibili in inverno) che, generalmente non determinano problemi ambientali.

L'industria cartaria nazionale usa sempre più ampiamente il metano come combustibile, con l'obiettivo di ridurre al minimo le emissioni di anidride solforosa e gli NOx (dato medio di settore 0,45 kg/t; le cartiere più attente 0,32 kg/t) nell'aria.

Non solo, il riciclo di carta ha anche contribuito in misura significativa a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera, che sono tra le principali responsabili dell'effetto serra. Secondo uno studio sull'impatto ambientale dei sistemi di raccolta differenziata, realizzato da Ambiente Italia, il riciclo di una tonnellata di carta e di cartone determina un risparmio di circa 210 kg CO2 eq. Questa stima è la risultanza della differenza tra le emissioni generate dalla produzione di carta e cartone utilizzando come materia prima la carta da macero, e quelle che sarebbero state generate utilizzando fibre vergini.

Anche il mancato smaltimento in discarica produce un sensibile risparmio delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, pari a ben 1.098 kg CO2 eq. In una parola, per ogni tonnellata di prodotti cellulosici avviati a riciclo si realizza un taglio di ben 1.308 kg CO2 eq. Riportati questi dati alle reali proporzioni della raccolta differenziata nel nostro paese si verifica che la riduzione di potenziali emissioni nocive per l'atmosfera raggiunge un totale di ben 7 milioni di tonnellate, pari a circa lo 1% di tutte le emissioni di CO2 eq. italiane.

3. LA GESTIONE DEI RIFIUTI
L'industria cartaria nazionale produce una ridotta tipologia di rifiuti, non pericolosi che possono essere smaltiti anche in discariche di prima categoria.

Da un punto di vista fenomenologico assumono rilievo i fanghi di cartiera, composti fondamentalmente da piccole fibre di cellulosa e cariche minerali (sostanze minerali presenti nella cellulosa o nella carta da macero) sempre di più utilizzati nella produzione di altra carta, nell'industria dei laterizi, nei cementifici, per i ripristini ambientali e copertura discariche, nei conglomerati edilizi, rilevati e sottofondi stradali.
Le cartiere che utilizzano nel processo carta da macero hanno un'ulteriore scarto, c.d. scarto pulper, costituito da tutti i materiali grossolani che si trovavano insieme alla carta al momento in cui questa è giunta in cartiera.
Generalmente lo scarto pulper, che viene smaltito in inceneritori per produrre energia e calore, rappresenta meno del 5% del totale della materia prima utilizzata.

4. USO DI CLORO
Sotto il profilo ambientale l'attenzione si è da tempo concentrata sul processo di imbianchimento delle paste, che consente alle carte - soprattutto per uso grafico e sanitario - di raggiungere il grado di bianco richiesto dal mercato per ragioni non solo estetiche, ma anche e soprattutto tecniche (ad esempio la fedele riproduzione dei colori nel processo di stampa).

L'agente di imbianchimento tradizionalmente più usato è il cloro, inizialmente in forma di gas e poi in forma di biossido. L'evoluzione più recente ha portato ad individuare agenti di imbianchimento alternativi quali l'ozono e il perossido di idrogeno.
Nella fabbricazione di carta ecologica non viene impiegato il cloro quale agente di sbianca ma prodotti chimici non dannosi per l’ambiente, quali saponi e acqua ossigenata.

Ricordiamo infine che la produzione di carta riciclata non inquina purché le cartiere siano in possesso di attrezzature adeguate per il trattamento sia delle carte da macero che delle acque di scarico e dei residui di lavorazione.

Greenpeace e la carta riciclata Greenpeace, sempre attiva per la salvaguardia dell’ambiente, ha lanciato una campagna per la protezione delle ultime grandi foreste primarie del pianeta e con esse le piante, gli animali e le comunità che le abitano.

Da fonti OCSE si prevede, fra il 1995 ed il 2020, una crescita del 77% della produzione internazionale di cellulosa, di carta e del settore dell’editoria.